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Un libro semplice, scorrevole, simpatico e su cui riflettere...


Questo libro è autobiografico, e racconta della vita di una bambina ebrea nel periodo della seconda guerra mondiale.

Le pagine scorrono talmente veloci che non ci si rende conto di quanto si abbia letto, è bello e simpatico. La particolarità di questo libro è che non è triste, come molti altri libri che trattano degli ebrei e della loro triste storia, ma allegro e a volte perfino buffo. Sono i pensieri di una bambina di 4 anni in un contesto tale a quello del mondo sotto Hitler.

Una storia complicata, un'infanzia difficile, un lungo viaggio che rovescia la vita di una famiglia inizialmente ricca che si ritrova a cercare casa in qualunque paese del mondo, vista dal punto di una bambina tale ad Anna.

TRAMA

Anna vive in Germania, felice. Ha una grande casa, un fratello, la madre, il padre, scrittore e giornalista famoso, e la sua amatissima ragazza delle pulizie. Tra poco ci saranno le elezioni, e Il padre di Anna ha paura che possa vincerle Hitler. Quindi la famiglia si prepara a trasferirsi in Svizzera. Ad Anna sembra così strano, perdere tutto ciò che aveva, amici, giocattoli, casa, parenti, e sentirsi addirittura una profuga! Tutto è successo talmente in fretta.....

Prima di cambiare casa aveva dovuto fare una selezione dei giocattoli, e aveva scelto di lasciare a casa il coniglio rosa.

Una volta partita, quando si è resa conto che Hitler le aveva portato via anche la casa, si immagina il dittatore giocare con il suo bel coniglietto, che lei avrebbe dovuto portare con sè, dato che era tutto quel che le rimaneva della vita di prima, che non tornerà mai più.


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